Abbiamo visto che i ghiacciai hanno strappato le ultime pagine del libro-archivio del Lago di Pianico-Sèllere e vi hanno poi appoggiato sopra un altro libro-archivio (Lago di San Rocco). Altri ghiacciai poi hanno fatto altrettanto, strappando pagine dall’archivio del Lago di San Rocco. Il risultato è una serie di libri, uno sopra l’altro (Fig. 98b), di cui il più antico quasi completo, il secondo non studiato; i successivi semidistrutti e quasi il- leggibili. Arriviamo così all’ultima glaciazione, allorchè il ghiacciaio risalì per l’ultima volta la Val Borlezza (tra 27 e 18 mila anni fa) e formò ancora altri laghi. La storia rischia di farsi monotona, arriviamo quindi subito alla fine della glaciazione. Quando il ghiacciaio liberò definitivamente la Val Borlezza, la piana di Sovere e Pianico venne alla luce. Il torrente ricominciò a scorrere alla quota della superficie della piana, ma era molto pigro e tra Sovere e Sèllere formò una serie di ben 24 meandri (Fig. 76)20. Più di recente, il Borlezza è divenuto impetuoso, la sua velocità è aumentata e così anche la sua capacità di scavare. Negli ultimi millenni i meandri si sono approfonditi oltre 50 m (meandri incastrati) formando una gola sinuosa. Sono proprio i fianchi dei meandri che hanno esposto le spettacolari sezioni geologiche che visiteremo nel prossimo capitolo. Il meandro più famoso è quello della Sezione muro (wall section), dove già a metà del secolo XIX si scattavano fotografie con lo sfondo del grandioso scenario geologico e naturalistico.