Il campo magnetico terrestre (CMT) rappresenta sin dal Medioevo un riferimento certo per navigatori e topografi. Tuttavia nel passato geologico ha subito innumerevoli inversioni di polarità, legate alla dinamica interna del pianeta. L’ultima inversione è avvenuta 780 mila anni fa e poco prima di questa, se fossero esistite le bussole, l’ago avrebbe puntato a Sud anziché a Nord. I geologi conoscono e studiano il CMT del passato grazie a minuscole “bussole” naturali, costituite da minerali con proprietà magnetiche. Trasportati dai fiumi e decantando nell’acqua,questi minerali si comportano come l’ago di una bussola, orientandosi parallelamente alla direzione del CMT. Per leggere l’orientazione dei minerali magnetici nel sedimento, i paleomagnetisti usano sofisticati strumenti chiamati magnetometri. Quando la magnetizzazione è debole, come a Pianico-Sèllere, le misure non devono essere disturbate dal CMT, dunque si lavora in un locale schermato.